Amare significa dare tutto per l’altro senza chiedere nulla in cambio, significa aprire il proprio cuore all’altro senza paura, significa sentirsi vulnerabili ma incredibilmente pieni e ricchi di un sentimento che ci nutre l’anima.
Se vi chiedono qualcosa in cambio di un sentimento che chiamano “amore” non credeteci: non è amore. Se chiedete qualcosa in cambio di un sentimento che voi chiamate amore: non mentite quello non è amore.
L’unica cosa che sappiamo o che dovremmo sapere con certezza, e che invece abbiamo dimenticato, è che l’amore non ha un prezzo da pagare, è gratis, non si esaurisce e ne possiamo avere quanto ne vogliamo. Se questo non avviene allora non è amore, ci stiamo illudendo e stiamo scambiando un falso per l’originale.
Se non siete in grado di guardare negli occhi l’altro e sentire di potergli dire che voi siete lì per lui, o per lei, e che vi possono chiedere qualsiasi cosa, forse state scambiando l’amore per un succedaneo.
Tutte le volte che sentiamo che stiamo pagando un prezzo dovremmo forse fermarci un attimo e comprendere come mai ci accontentiamo di un surrogato, come mai non ci consentiamo di poter dire che non ci basta, che non ci va bene, che non è sufficiente. Come mai non ci diamo il diritto di poter avere e dare senza pretendere di dare qualcosa in cambio o di pretendere qualcosa in cambio.
Amare significa accettare l’altro così com’è senza chiedergli di essere diverso per soddisfare una necessità che è nostra e che non riusciamo a soddisfare da soli. Per colmare un vuoto che è nostro e che invece di lavorare su di noi per colmarlo chiediamo all’altro di farlo, rendendoci così pericolosamente dipendenti e, di conseguenza, insistentemente richiedenti.
Ma cosa vuole dire pagare un prezzo? Vuole dire non sentirci liberi di poter essere noi stessi, di poter esprimere noi stessi. Non ci sentiamo liberi di dire NO perché l’altro potrebbe arrabbiarsi, né di dire “non ne ho voglia”, “non mi piace”, “io non vengo” o ancora “io vado da solo”.
Ma cosa vuole dire chiedere qualcosa in cambio? Vuole dire non sentirsi in grado di fare da soli, non sentire di credere in noi stessi, avere paura di non farcela. Allora sentiamo il bisogno che l’altro faccia per noi, ci creda per noi, ci allevi la paura che abbiamo di non farcela. Sentiamo che senza l’altro non stiamo in piedi e che abbiamo bisogno di un appoggio sicuro, di un sostegno.
Questo non significa che non possiamo chiedere o non dobbiamo dare all’altro. Significa che il chiedere e il dare non può essere l’unico modo che utilizziamo per stare nelle relazioni.
La terapia ci serve a questo, a trovare l’equilibrio e la centratura, il grounding per poter essere noi stessi senza paura, avendo fiducia in noi e negli altri, per poter sentire la capacità di stare sulle nostre gambe in modo da poter aprire il nostro cuore veramente e profondamente all’altro dandogli l’amore di cui ha bisogno e ricevendo l’amore di cui noi abbiamo bisogno.